Il silenzio nella rete.


Noi siamo abituati a dare a parole come "silenzio" e "solitudine" un significato di malinconia, negativo. Nel caso della lettura non è così, al contrario quel silenzio e quella solitudine segnano la condizione orgogliosa dell'essere umano solo con i suoi pensieri, capace di dimenticare per qualche ora "ogni affanno".
 
Corrado Augias



 
 
 



 
 
In educazione il silenzio è una dimensione fondamentale: attraverso il silenzio l'essere umano riflette su questioni che, in qualche modo, gli hanno sfiorato l'animo.
Nel silenzio e solo nel silenzio v'è l'incontro più autentico tra il Sé e il Mondo, luogo indefinito dove l'Essere e l'Esistere si fondono, andando a costituire quell'insegnamento nel quale ognuno, dalla propria esperienza, apprende e che nutrirà ciò che siamo destinati a divenire.
 
Il silenzio serve sempre, ad ogni età: in esso si comunica molto più di quel che si crede.
 
Il silenzio è sempre  una risposta.
 
Un educatore non può non tenere conto di questo nella relazione educativa, in qualunque modo essa avvenga, che sia meditata dalla presenza fisica o meno (come nel web).
 
 
 
 
Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non capirà nemmeno le tue parole. 
Elbert Hubbard
 
 
 
Ma in rete che accade?
Le nuove tecnologie permettono di comunicare con qualsiasi individuo, in qualsiasi parte del globo, in qualsiasi momento: inviamo messaggi continuamente, avendo anche l'opportunità di verificare se questi siano stati effettivamente visualizzati dal destinatario.
Una risposta, dunque, è sempre attesa.
Se questa non giunge, il più delle volte, ci s'arrabbia senza soffermarsi mai sui perché. La non risposta, il silenzio,  diventa motivo di discussione, a volte sconfinando nel litigio.
 
Non ti è mai capitato?
 
Se nel quotidiano necessitiamo di attimi di silenzio e tempo per poter dare risposte (anche a noi stessi)  allora perché, senza rendercene conto, abbiamo escluso dalle modalità d'interazione virtuali questa fondamentale dimensione educativa?
 
Una conseguenza dello stare in rete che richiede sempre e comunque un feedback data la natura dello strumento o un errore d'uso che non tiene conto della relazione nella sua totalità e quindi delle diverse modalità comunicative che determinano ogni singola relazione, rendendola umana?

Tempo, pause, parole, silenzio, risposte...
 






Che ne pensi?
 
 










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