LA CROCE: il nuovo racconto di Vera Q.

Ho già avuto occasione di ospitare Vera Q. sul mio blog.
Per questa nuova intervista dedicata alla sua ultima opera "La Croce",  ho deciso di giocare un po' con lei  e di pensare a questo breve ed efferato racconto in termini cinematografici.
Ringrazio Vera che ha accettato di stare a questo gioco dove colore, pennellate e tinte forti si mescolano a musica e a nomi famosi e non del mondo del cinema.
Chissà se ho solo precorso i tempi e anticipato una pellicola che saprà lasciare il segno.
Una X di sicuro.
Buona lettura.




La copertina: La Fumeuse" opera di Thierry Bruet






Ciao Vera! Qual è la trama del tuo ultimo libro?

Ciao Sylvia, e come sempre grazie per la tua ospitalità.
Passo subito a copiarti la sinossi de "La croce".

Quando si segna l'ubicazione di un tesoro su una mappa si annota una X.
Ma se è il Destino ad assegnarla, il Cammino diventa l'Incognita.
Miruna è madre, consacrata alla prole.
Amelia è madre, consacrata alla prole.
E in qualche modo, entrambe sono dipendenti da una sostanza.
Una dal sangue, l'altra dall'eroina.
La prima, a capo di un clan di Notturne, vampire, predatrici della razza umana.
La seconda, dedita alla fuga dal suo mondo lisergico.
La croce racconta il tortuoso percorso di due creature ai margini e della loro caccia al bene più prezioso: la Vita.
Uno scritto morboso, violento. La ricerca di una virgola da mettere sulla propria esistenza, laddove, invece, c'è un definitivo ed inestirpabile punto.



Giochiamo un po': se "La croce" fosse un film, sarebbe a colori o in bianco e nero?

Bel quesito. E risposta complicata.
Di certo potrei sbavare per un qualcosa in stile Sin City. Mi riferisco, ovviamente, alla scelta del bianco e nero arricchito da sprazzi violentissimi di colore.
E con un punto di rosso perfetto! Ho una vera e propria passione per il rosso, quel rosso.
Macchie significative, ecco.
Disturbanti.
L'eccesso che cola nel profondo.
Giusto per esagerare con l'allegria.

C'è un regista al quale ti piacerebbe inviare "La croce" perché ne faccia un film?

Questa è difficile, diamine.
Ed oso sparare alto, del resto sognare non costa nulla.
E punto al controverso Polański, del quale amo la genialità senza entrare nel merito della sua turbolenta vita.
Rosemary's Baby, ancora oggi a distanza di quasi cinquant'anni, rimane un cult per gli amanti del genere. E chi ha visto la pellicola capirà il senso del "rosso" al quale mi riferivo poc'anzi.
Non sono affatto un'esperta di cinema, sono, però, un utilizzatore del prodotto, senza dubbio.
Di questo regista apprezzo e condivido il piacere del "nero" declinato in paura, grottesco, sesso, tormento ed atmosfera.
L'uomo perfetto per il clima obliquo de La croce.
L'uomo perfetto per sottolineare l'alone di imminente rovina.
E sì, forse sono io che vedo (e mi faccio) troppi film.


Parliamo di interpreti: chi potrebbe impersonare Miruna e chi Amelia? E perché sceglieresti proprio loro?

Per la miseria, Sylvia: questa domanda è anche più complessa della precedente!
Miruna è un personaggio non più giovane.
Diplomatico, elegante, rigoroso e con un fine ben preciso che non contempla ostacoli di sorta.
Mi piacerebbe moltissimo che la parte fosse affidata a Milena Vucotik, l’indimenticabile “Pina Fantozzi”.
Attrice che ammiro, versatile ed estremamente seria.
Ho avuto modo di vederla di recente nel ruolo di Madame Trelkovski nel fan movie su Dylan Dog - Vittima degli eventi -
La donna giusta al posto giusto.
Sarebbe un’incantevole e freddissima Miruna.

Amelia, invece, è un personaggio borderline.
E non certo per merito suo.
Una scheggia impazzita e con un fine ben preciso che non contempla ostacoli di sorta.
Immagino, nella veste della mia prostituta tossicodipendente, Arianna Bonardi, musicista, cantante ed attrice emergente.
Scovata per caso, e le migliori scoperte avvengono sempre senza un reale motivo, grazie a Anna: cronache di un'attrice emergente  serie web scritta e ideata da Daniele Misischia.
Arianna è bravissima. Ironica, folle.
Differisce da Amelia nel fisico: Arianna ha tratti molto mediterranei, ma trucco e parrucco sono rimedi eccellenti.
Penso che quest’attrice riuscirebbe a dare ad Amelia un guizzo diabolico. Una pennellata fosca. Incisiva.
La stessa che spero il lettore ritrovi nella trama che la riguarda.



Quale canzone potrebbe raccontare la storia di queste due madri e a chi affideresti la colonna sonora di questo film?


… allora dillo che mi odi!
È sempre più ostica questa intervista.
E un solo pezzo che racchiuda due vite così simili e così distanti non è semplice da scegliere.
Sicché mi butto sul classico. Una canzone che riflette il titolo del libro e, in parte, il suo contenuto.
Mi riferisco a Stigmata Martyr dei Bauhaus. Superfluo sottolineare il mio amore per questo gruppo.
Sulla colonna sonora, invece, non ho alcun dubbio: pretenderei Brian Eno.
L’uomo del Tutto, persino del suono d’avvio di Windows 95!



"La croce" vince l'Oscar. Vai a ritirarlo: il tuo breve discorso di ringraziamento?

Io che mi allontano dalla mia cuccia e che parlo in pubblico?
Tutto quel pubblico, tra l'altro?
Questo sì che è davvero un film, e di fantascienza!
E nella remotissima eventualità che ciò si materializzi, probabilmente leggerei soltanto l'incipit del racconto:
"Prendi la tua Arroganza e intrecciala.
Fanne un robusto cappio.
Forte, vigoroso, tale da reggere la Presunzione che ti contraddistingue.
E impiccati nel Giardino dei Sentimenti, all'albero della Comprensione, arbusto che in te non è mai riuscito a mettere radici."
Per poi morire d'infarto nell'istante successivo.



In attesa che ciò accada, torniamo alla versione ebook: dove possiamo trovare quest'ultimo?

Una lunga, estenuante, e principalmente vana, attesa.
Consoliamoci con l'ebook.


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