Arte ed educazione, parliamone.

Arte ed educazione, parliamone.

Arte ed educazione, parliamone.

Non sono lontani i giorni in cui qualcuno dichiarò che “Con la cultura non si mangia” 
Eco che fa paura, tremare i monumenti, incrinare cupole, strappare pagine di libri, vibrare tele di famosi dipinti che questo Paese, l’Italia, nei secoli ha donato all’avvenire.
Sarà  anche vero che è lo stomaco a brontolare e che necessita d’essere riempito di cibo perché il nostro corpo possa continuare ad esistere e che bisogna, di conseguenza, “vendere e guadagnare”  atto che si traduce nell’espletare una qualunque ed o onesta professione, ma è altrettanto vero che l’animo pretende sostanza per poter dare un senso alla nostra esistenza.
Altrimenti siamo involucri vuoti in balia degli altri e degli eventi, privi di passione, emozioni e talenti.
Quanto segue è un dialogo avvenuto anni fa con un artista, una persona speciale per me, ed il discorso verte proprio sul valore, in termini umani, dell’Arte sulla persona e ciò che avviene dentro di noi quando ad essa ci abbandoniamo.
Non pretendo che tutti gli artisti si riconoscano in questo scritto, è solo il pensiero di uno di loro.
Ed è proprio questo che più amo dell’Arte: ciò che comunica è sempre diverso, nuovo ed originale a seconda da chi parte o giunga il suo messaggio.
Chissà che alla fine, magari, non siate invogliati a riscoprire le bellezze della vostra città esposte nei musei  ma presenti anche in strada o in qualsiasi angolo di Madre Terra.
 “Cos’é la mercificazione dell’arte?”
“È quando dipingi per vendere”
 -per qualche attimo cala il silenzio. 
Ha capito che, come risposta, non basta.-
 “Beh.. Ovvio che ogni artista spera di vendere le sue opere: suvvia, siamo pur sempre narcisisti quel tanto che basta per evitare la megalomania. 
-sorride sornione-  Se comprano significa che la tua arte piace, ha un riscontro. Come non esserne soddisfatti? Ma… Non è quello! Se sei un artista, dipingi comunque, anche se non vendi,  perché ne hai bisogno! È una necessità interiore che ti spinge a farlo. - coglie lo sguardo perplesso comprendendo che non basta, ancora - 
“Attraverso l’Arte esprimi te stesso e tu non puoi fare a meno di farlo, di non dipingere: dipingeresti comunque anche se avessi la certezza che non guadagnerai mai nulla!
Attraverso l’opera ed il momento in cui viene contemplata si crea un incontro: metti a nudo il tuo Io più profondo proiettandolo in forme, colori, movimenti, vibrazioni visive e ciò che giunge all’occhio di chi guarda crea un qualcosa di inedito, mescolandosi al suo vissuto.
Un arricchimento sempre nuovo, sempre diverso a seconda di chi sofferma lo sguardo volutamente, in cerca di questa esperienza.
È in questo che l’artista crede.
Il valore che dà all’Arte.
Ha un che di educativo, non trovi?
Alla fine non è e non può essere mercificazione ma piuttosto un dono, donare se stessi al Mondo!”
Ritorna ad esserci il silenzio. Ma questa volta è quello giusto, quello che pone un punto ad un concetto giunto al cuore.

Questo articolo è stato pubblicato su: TuttoPerLaMamma.it

Sylvia Baldessari

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