Intervista a Mara Fontana, autrice self.

 
 
 

Benvenuta sul Il Piccolo Doge, Mara Fontana. Parlaci un po' di te.
- Grazie infinite, Sylvia. Beh, non è che ci sia granché da dire: sono una mamma scribacchina principalmente; poi amo il gelato e odio perdere tempo.

Il tuo libro, La Guerra dei Grandi Tumuli, è stato autopubblicato su Amazon. Di cosa tratta, qual è la storia?
- La trama del primo libro è molto sfaccettata. Tutto parte e gira attorno alla storia di formazione di una giovane guerriera, che ha a che fare con problemi di vario tipo: dall’amore mal riposto, al difficile rapporto con il padre, passando per i dubbi sulla misteriosa morte della madre. La storia inizia quando Ethain ha solo undici anni. Lei e sua cugina Maeva vengono accettate nella scuola più esclusiva e antica del continente, dove apprendono i segreti della medicina, del combattimento e delle arti, di cui le kore sono le custodi dall’alba dei tempi. Alla fine del noviziato, Ethain ha sedici anni e compie le sue prime scelte importanti, le cui conseguenze verranno affrontate lungo tutto lo svolgimento del racconto.

A questo punto, proprio a metà libro, si innesta una lining secondaria che, apparentemente, sembra non avere un collegamento con quella principale, proprio perché tratta personaggi e luoghi diversi e lontani. Ma poi, tutto cambia: l’evento principale della seconda lining innesca una serie di avvenimenti che coinvolge anche il mondo di Ethain, conducendo il racconto all’avvenimento più atteso, la guerra. Nel libro ci sono scene di battaglia, vissute con introspezione attraverso le paure e le sensazioni della protagonista principale. E alla fine del conflitto, ci sono un paio di colpi di scena che spiegheranno alcune cose ma che apriranno nuovi interrogativi, le cui risposte si troveranno tra le pagine dei libri successivi.

Cosa significa per un giovane autore poter autopubblicare le sue opere?
- Significa meno frustrazione. Quando si crea un’opera, di qualsiasi natura sia, non si vede l’ora di mostrarla, per condividere le emozioni a essa legate. Se poi c’ha messo anni di sacrifici e impegno, è ancora più forte l’esigenza di andare alla ricerca di qualcuno che legga: solo così ci si sente ripagati di tutti gli sforzi sostenuti.
L’autopubblicazione spalanca le possibilità di acquisire (senza costi e perdite di tempo!) un minimo di riscontro e confronto, e di avere un pubblico di possibili estimatori che, con i loro giudizi e consigli, spesso aiutano a far maturare l’autore stesso, il quale, se intelligente e umile, si mette sempre in discussione.

Come risponde il mondo dell'editoria?

- Credo che all’inizio, sentendosi estremamente forte, abbia snobbato il fenomeno, finché questo non ha raggiunto proporzioni ragguardevoli. Allora si sono spaccati in detrattori e sostenitori del self-publishing. Questi ultimi, adattandosi sensibilmente all’innovazione, si evolveranno e rinnoveranno l’editoria italiana. I primi sono destinati a estinguersi se non cambieranno idea e atteggiamento.

Cosa significa per te scrivere?

- Vivere. Essere veramente e dannatamente liberi e felici.

Come insegnare ai più giovani la passione per la lettura?

- Leggendo per loro, sin dall’inizio. E dimostrando, in ogni caso, con una prova empirica, che le immagini e le emozioni create dalla loro mente, mentre leggono un libro, sono più vive, pulsanti, vibranti, colorate e durature nella memoria. Leggere è un’esperienza rilassante, appagante, unica. Se sperimentassero le prime letture con dei libri semplici e gradevoli, si accosterebbero più volentieri.

Progetti futuri? Altri libri in vista?
- Naturalmente! Devo intanto terminare la Saga ma, nel frattempo, ho tantissime idee e storie da raccontare.

Ah... Nel caso tu abbia incuriosito qualcuno e questo fosse pigro quanto la sottoscritta, precisamente, dove lo troviamo il tuo libro?
- Questo è il link di Amazon dei primi tre libri della Saga.


Il primo libro, la Guerra dei Grandi Tumuli, lo trovate anche su Ibs, iBookstore, InMondadori e il formato cartaceo è ordinabile in tutte le librerie Feltrinelli e su Youcanprint.
Vorrei terminare questa intervista ringraziando il mio illustratore, Antonio Vinci. Senza la sua mano, i miei libri non avrebbero mai avuto il “volto” che volevo.
Grazie anche a te, Sylvia, per lo spazio concesso, e a tutti i lettori di Il Piccolo Doge.



Sylvia Baldessari


Intervista pubblicata sulla Pagina Facebook del Il Piccolo Doge nel Maggio 2013.






Post popolari in questo blog

"Il Vecchio Grigio." Una fiaba sul gioco.

Difficoltà di linguaggio: posticipare o no l'iscrizione alla scuola Primaria?

CREARE E GIOCARE CON I LIMERICK: LETTURA PENSATA 2017