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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

"Il Signor Tappabuchi e i Nativi Digitali."

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Questo è il secondo racconto con protagonista Gerolamo Tappabuchi , giovane appassionato insegnante in eterna lotta con il precariato, ma ben intenzionato a fare il proprio mestiere. La sorte ha voluto che continuassi la sua storia nel mondo della scuola: Gerolamo ha qualcosa da dire e da fare e non sarò di certo io a bloccarlo. Buona lettura.   Il primo racconto lo troverete qui             Son fermo davanti alla finestra della cucina. Stringo con forza la tazza di tè fumante che, non solo mi scalda lo stomaco ma anche le mani, visto che ho dovuto abbassare il termostato della caldaia spegnendo quasi totalmente il riscaldamento. Siamo in inverno e quest’anno fa un freddo cane. Osservo i bambini correre nel campetto di basket dell’oratorio e sorrido ricordando che anch’io, alla loro età, non sentivo mai il freddo per giocare fuori con gli amici. Quando si è giovani non si ha mai freddo, riscaldati dal calore dei propri sogni, dall’ardore delle proprie e

Logica Natalizia.

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Il Natale è da sempre fonte inesauribile di ricordi. Ogni Natale comporta una tacca, un minuscolo segno inciso nei meandri della mia mente, in quella zona dove racchiudiamo tutti quei momenti significativi della nostra esistenza. Fra queste ce n'è una che oggi mi va di accarezzare, di percepire con un impalpabile tocco delle dita, così da donarle forma concreta attraverso il movimento delle mie mani sulla tastiera, perché possa trasformarsi nel racconto che ora andrete a leggere. Se questo poi sia totalmente vero, se lo sia solo in parte o addirittura inventato spetta a voi deciderlo.   Da piccola Tiziana frequentava un asilo gestito da suore ed il Natale, assieme alla Pasqua, era uno di quei momenti di frenetica attività dove tutto doveva essere perfetto, un'effettiva dimostrazione per i genitori di quel che fino in quel momento era stato fatto. Disegni, lavoretti manuali, canzoni, recite.. Per il 23 dicembre le suore organizzavano sempre una messa in

Decalogo del Didò.

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Per sorridere un po'... - una volta provato non tornerete più indietro. - amerai cimentarti, all'inizio e assieme a lui, in creazioni fantasiose e dettagliate: cani, gatti, elefantini variopinti e chi più ne ha più ne metta, lavoretti da postare su Facebook o Instagram per farti bello con gli amici manco fossi August Rodin. Infatti non lo sei, fattene una ragione. - finirai ben presto per odiare le sopracitate creazioni poiché inizierà a chiederne sempre di più e sempre più dettagliate: dal cane passerà a pretendere una perfetta riproduzione del chihuahua visto oggi al parco e dal semplice brontosauro vorrà , con toni dittatoriali,  un piccolo labirintodonte che lui sa com'è fatto, tu no, ovvio! - "Amore gioca pure dove vuoi che tanto il Didó non sporca!" Col kaiser: ti ritroverai a disincrostarlo da ogni dove (anche in zone buie che neanche pensavi esistessero in casa) intuendo, dopo un'estenuante lotta, che forse fai prima a bruciare il suppel

Intervista a Mara Fontana, autrice self.

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      Benvenuta sul Il Piccolo Doge, Mara Fontana. Parlaci un po' di te. - Grazie infinite, Sylvia. Beh, non è che ci sia granché da dire: sono una mamma scribacchina principalmente; poi amo il gelato e odio perdere tempo. Il tuo libro, La Guerra dei Grandi Tumuli, è stato autopubblicato su Amazon. Di cosa tratta, qual è la storia? - La trama del primo libro è molto sfaccettata. Tutto parte e gira attorno alla storia di formazione di una giovane guerriera, che ha a che fare con problemi di vario tipo: dall’amore mal riposto, al difficile rapporto con il padre, passando per i dubbi sulla misteriosa morte della madre. La storia inizia quando Ethain ha solo undici anni. Lei e sua cugina Maeva vengono accettate nella scuola più esclusiva e antica del continente, dove apprendono i segreti della medicina, del combattimento e delle arti, di cui le kore sono le custodi dall’alba dei tempi. Alla fine del noviziato, Ethain ha sedici anni e compie le sue prime scelte importanti, le