Intervista a Noemi Gastaldi, autrice self.


Benvenuto sul Il Piccolo Doge Noemi. Parlaci un po' di te.


Ciao, e grazie per lo spazio 



Ecco, questa è sempre la domanda più difficile! Allora, mi chiamo Noemi... E non esisto. Sono lo pseudonimo di una scrittrice riservata. Lei scrive libri, persino autobiografici, ma sempre usando me, che la faccio stare più serena...



Il tuo libro “Il tocco degli Spiriti Antichi” è stato autopubblicato su Amazon, di cosa tratta, qual è la storia?



Il tocco degli Spiriti Antichi è il primo volume della saga fantasy “Oltre i confini”. L'intera saga sarà composta da tre volumi in tutto; l'ambientazione è di tipo urbano, infatti ho ambientato il romanzo a Torino, la mia città... A differenza di molti torinesi, però, la mia protagonista è una “Viator”, ovvero una persona capace di visitare la realtà immateriale, dove dimorano gli spiriti... Una storia di fantasmi quindi, ma non solo: mi sono posta l'obbiettivo di raccontare, tramite la mia saga, l'evoluzione di una persona che scopre di essere speciale...



Cosa significa per un giovane autore poter autopubblicare le sue opere?
Come risponde il mondo dell'editoria?



Per me è meraviglioso: ci ho messo anni a trovare un editore serio per il mio primo lavoro, un romanzo erotico. Dato che però nel frattempo mi sono data al fantasy, se non avessi avuto la possibilità di autopubblicarmi, avrei dovuto ricominciare tutto, chissà per quanto tempo il mio nuovo libro sarebbe rimasto a fare le ragnatele...
Potersi autopubblicare vuol dire poter decidere da soli che la propria opera è pronta, significa poter scrivere generi diversi senza preoccuparsi di seguire una determinata politica editoriale... Un'ottima cosa, insomma.
Come risponda l'editoria, non lo so proprio.
Da lettrice, spero che si decida ad abbassare un po' i prezzi, almeno per quel che riguarda i libri digitali.
Da scrittrice, spero invece che inizi a preoccuparsi un po' di più di noi esordienti.



Cosa significa per te scrivere?



Prima di tutto, scrivere, per me equivale a sfogarsi, a svuotarsi del superfluo: scrivere è terapeutico, per questo, scrivo molto anche per me stessa, scrivo cose che non pubblicherò mai...
In secondo luogo, scrivere significa condividere: quando scrivo allo scopo di essere letta, allora è come se potessi dare parte di me stessa agli altri, con la speranza di includere nella lettura, piacevoli momenti d'evasione.



Come insegnare ai più giovani la passione per la lettura?



Non ne ho idea; quando ero piccola ero così pigra che hanno dovuto obbligarmi a leggere da sola per la prima volta, mi ricordo ancora che la mia maestra mi dava i libri e io li portavo a mio padre con gli occhioni sgranati a voler dire “me lo leggi tu?”
Un annetto o due dopo, non potevo più fare a meno di leggere, non potevo dormire se non c'era un libro iniziato sul mio comodino.



Progetti futuri? Altri libri in vista?



Sono quasi a metà del secondo volume della mia saga fantasy “Oltre i confini”. Sto anche lavorando a una raccolta di racconti erotici per il mio editore



Ah... Nel caso tu abbia incuriosito qualcuno e questo fosse pigro quanto la sottoscritta, precisamente, dove lo troviamo il tuo libro? 



La versione ebook è su tutti i maggiori rivenditori on line, ad esempio, Amazon, Kobo, Itunes...
Il cartaceo, si trova anch'esso su Amazon o altri siti tipo IBS, ma è anche possibile ordinarlo in libreria. Se qualcuno degli eventuali incuriositi fosse mio compaesano, ci sono sempre copie disponibili da “Esotericamente”, in via Garibaldi.


Questa intervista è stata pubblicata sulla pagina Facebook del Il Piccolo Doge (aprile 2013)

Sylvia Baldessari 

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