Educazione sessuale.

Educazione sessuale.


Educazione sessuale.

Salve.
Son un educatore, nel senso che lo faccio come mestiere, che ho studiato per esserlo professionalmente.
Ma sono anche un internauta e questo ci accomuna.
Come voi navigo in rete e i "porti" nei quali più desidero approdare son quelli che trattano di educazione.
Nel web i temi educativi affrontati sono infiniti e possono partire da chi chiede lumi sul primo raffreddore del piccolo di casa e giungere a problematiche più serie come può essere il vivere ed affrontare una disabilità.
Visito soprattutto  siti, blog, forum e pagine facebook gestite e frequentate da genitori per comprendere al meglio cosa chiedono, cercano, come si confrontano e come interagiscono fra loro e con gli esperti nel settore educativo.
Da questi luoghi virtuali, infatti, si colgono al meglio i mutamenti sempre più rapidi che caratterizzano la nostra società ormai scandita a suon di bit.
Si parla di tutto, in rete, con quella disinvoltura tipica di chi si sente sicuro, protetto da quella distanza che ci separa, nascosti dietro ad uno schermo come confine fra noi ed il resto.
Si parla di tutto, quindi.
Di tutto, anche in maniera confidenziale, tranne che di educazione sessuale.
O meglio, se ne parla eccome e ciò che emerge maggiormente è la pesante difficoltà di parlare/spiegare il sesso ai giovani, ai nostri figli.
Molti genitori pubblicano richieste "d'aiuto", vogliono capire come uscire indenni da domande scomode, sibilate con disarmante ingenuità dai loro piccoli ed innocenti pargoli così all'improvviso e a tradimento, magari quando si sta facendo un nodo ad uno strabordante  sacco dell'immondizia e quel che sentono fa saltare in aria kg di spazzatura, insudiciando il lindo tappetino di una cucina "per bene".
Mettiamo in chiaro una cosa ragazzi: se il bimbo chiede lo fa sicuramente perché la sua curiosità è stata stimolata da qualcosa che ha visto o da qualcuno con cui ha parlato ma, soprattutto, perché è pronto a sapere, ora, sì, proprio ora, in questo esatto momento.
Mentre state richiudendo il sacchetto del pattume.
Se poteste infilarci dentro anche la domanda appena udita son sicura che lo fareste, lo so!
So anche che ce l'avete messa tutta, che avete provato a costruire per lui un mondo di soffici pulcini e innocui orsetti rosa, dove la purezza ed il candore sgorgano addirittura dal rubinetto di casa.
C'avete provato e sì avete fallito.
Meglio eh!
No, perché se vostro figlio chiede significa che ha "sete" di sapere e dà prova di essere attento e connesso alla vita e a ciò che lo circonda, dimostrando una spiccata curiosità che è sicuramente sinonimo di perspicacia; se poi chiede a voi siatene contenti!
Significa che siete il suo punto di riferimento, la guida per districarsi nel dedalo esistenziale nel  loro vivere quotidiano.
In un'era dove la TV, internet e cyberspazio cercano di sottrarvi questo privilegio le sue domande, le sue insistenze, la testardaggine che vi dimostra nel voler una risposta a tutti i costi proprio da voi genitori è un feed-back niente male!
Allora quando vi chiameranno in causa non percepitele come domande scomode, da evitare, nascondendovi dietro ad un lapidario "Sei piccolo, magari quando crescerai".
Anzi!
I bambini comprendono tutto, siate impavidi e spiegate sempre perché un maschio fa la pipì in piedi e perché una femmina no, perché le pance delle donne crescono improvvisamente e "chi ci mette dentro" il bebè o cosa combinavano quei due leoni uno sopra l'altro nel documentario appena visto in TV.
Suvvia!
Avete la verità dalla vostra parte!!!
Con serenità, prendete respiro, ecco, siete pronti ad usare l'unica arma che avete a disposizione per rendere quel dolce bimbetto paffutello, un domani, un più cosciente ed attento adolescente nonostante la tempesta ormonale, tipica in quell'età, che andrà ad affrontare.
Ci siamo passati tutti, no?
Nell'era digitale si vede tutto e si sa tutto ma nonostante ciò gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili persistono ancora.
Chiediamoci un sacro santo perché, mettiamoci in discussione, perché temere un confronto?
Beh sì, potreste girare il capo, far finta di non capire, cambiare discorso, distrarlo con la lista dei regali da chiedere a Babbo Natale ( anche se siete al mare e state nel bel mezzo delle ferie di agosto ).
Potreste evitare la cosa o posticiparla in un secondo momento sperando che lui dimentichi il quesito ( poveri illusi che non siete altro ).
A questo punto gli scenari che vi si prospettano potrebbero essere i seguenti: perdere totalmente la fiducia di vostro figlio che, stanco di tentennamenti o goffi tentativi di depistare su altre vie la conversazione cercherà altrove le sue risposte ( magari proprio smanettando in rete e solo Bill Gates sa in quale sito incapperà con tutte le conseguenze del caso ) o ritrovarvi a sputare il risotto domenicale di gamberetti sul piatto, perché Gigino avrà chiesto, a pranzo davanti all'intera e attonita famiglia riunita,  cos'é una eiaculazione.
Fra l'altro, questo è un fatto realmente accaduto e letto su un forum di mamme in rete.
Genitore avvisato..


Pubblicato il 4 marzo 2013 su: BBMag

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