DSA: chi deve fare le mappe concettuali?
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Foto presa da Pixabay |
Onnipresenti su ogni PDP (piano didattico personalizzato) come strumento compensativo, la mappa concettuale è il "tubino nero" di ogni studente: va bene sempre!
È una strategia utile per riassumere e interiorizzare i concetti, rielaborare personalmente i contenuti per ripeterli in vista di un'esposizione orale.
Oro colato, invece, quando dobbiamo ripescare e ripassare un argomento già studiato, facendoci guadagnare tempo.
Come dicevo, è uno degli strumenti compensativi più gettonati e inseriti nei PDP.
Con, però, un'unica e, quasi sempre, mancante precisazione: A CHI SPETTA FARE LA MAPPA CONCETTUALE? Alunno o insegnanti?
Per rispondere a questo dilemma che, nel 90% dei casi mi si propone in sede di colloquio con i genitori, bisogna capire bene ogni singola situazione.
Visto che sul documento spesso non viene mai precisato a chi tocca elargire questo "Santo Graal" cerchiamo di capirlo insieme, utilizzando il buon senso (e le normative) :
- durante la scuola primaria è certo che il PDP giunga a seguito di una certificazione, quindi in un momento in cui il bambino ha grosse difficoltà nello studio individuale (altrimenti non vi sarebbe una sua necessità) dove ovviamente non è ancora in grado di crearsi una mappa concettuale da solo.
Come dovrebbe essere:
I docenti devono insegnare, durante il percorso scolastico, come realizzare le mappe concettuali tenendo conto delle caratteristiche dei loro alunni, proponendo diverse modalità inclusive. Intanto forniscono degli esempi di mappe già fatte per agevolare il ripasso a casa.
Cosa accade spesso:
Avviene la spiegazione in classe con il classico sistema della lezione frontale senza nessuna personalizzazione.
Non si condividono mappe già preparate, se non sporadicamente.
La mappa è a carico dell'alunno (quindi genitore o tutor).
- Durante la scuola secondaria di primo grado.
Come dovrebbe essere:
I docenti approfondiscono e trasmettono competenze come riassumere e schematizzare concetti e contenuti, lavorando sulla comprensione e produzione del testo. Si affina la capacità di creare la propria mappa
Cosa, spesso, mi sento riportare:
Lezione frontale. Si dà per scontato che la capacità di creare le mappe sia già stata acquisita. Raramente vengono condivise e quelle personalizzate restano a carico dello studente.
Inutile dire che pure nella secondaria di secondo grado la storia si ripete.
Ho usato la parola "spesso", poiché ci sono anche realtà inclusive e insegnanti competenti che svolgono bene il loro lavoro, fornendo tutti gli strumenti necessari per compensare e avviare allo studio in maniera autonoma.
Dobbiamo valorizzare queste esperienze per far sì che non siano semplici eccezioni mosse dalla passione, ma la normalità per ogni studente.
Per chi si ritrova, invece, a combattere per i propri diritti poiché il pdp viene fatto, ma non rispettato, vediamo cosa si può fare:
- Se avete già firmato un PDP dovreste aver ricevuto tutte le spiegazioni su quanto inserito dagli insegnanti. Quest'ultimi hanno l'obbligo di convocarvi per esporre e chiarire ogni dubbio.
Se non fosse così, sappiate che in sede di consegna PDP:
- in caso di poca chiarezza non siete obbligati a firmare e che non ci sono scadenze per la firma.
- prima di firmare potete contribuire al suo contenuto condividendo una bozza con eventuali tutor o specialisti che seguono vostro figlio
- il pdp è uno strumento FLESSIBILE, quindi modificabile nel tempo
- avete diritto a una copia dopo la sua firma
- il pdp ha un numero di protocollo che lo identifica e che la segreteria vi deve rilasciare una volta firmato e depositato
Se siete stati attenti e non vi manca nessun passaggio, cosa potete fare se, per esempio, non viene rispettato e non ottenete gli strumenti compensativi come le mappe concettuali?
Riprendete in mano la copia del PDP e andate a rivedere cosa viene specificato sulle mappe concettuali;
In caso di dubbi inviate comunicazione scritta al docente richiedendo la mappa.
Qui, come in ogni buon libro game a bivi che si rispetti, si aprono due scenari
1) L'insegnante accoglie la vostra richiesta e condivide la mappa, rispettando il pdp. Con l'augurio che la condivisione sia anche per il resto della classe, evidenziando così l'utilità non per un singolo studente, ma per l'intero gruppo, attivando così un buon percorso d'inclusione.
2) L'insegnante risponde che non è suo compito preparare la mappa.
In quest'ultimo caso, potete rispondere che sul pdp è stata inserita e che in attesa che il bambino impari, ne richiedete una come esempio o traccia da seguire.
Se vi trovate in una situazione di stallo, cosa potete fare per il lungo termine?
Ricordatevi che il PDP viene presentato/revisionato annualmente , entro e non oltre i tre mesi dall'inizio dell'anno scolastico (se la documentazione è stata protocollata prima di settembre) o dal momento in cui quest'ultima è stata consegnata in segreteria.
Quindi, avrete l'opportunità di chiarire come procedere con le mappe e gli altri aiuti compensativi, richiedendo di trascrivere il tutto sul nuovo piano didattico di vostro figlio.
Intanto, cercate un esperto in glottodidattica individualizzata e metodo di studio che vi affianchi nel percorso con vostro o vostra figlia, uno specialista riconosciuto che possa accompagnarlo all'autonomia e fare da mediazione con la scuola.
Spero d'essere stata d'aiuto.
Volete condividere qui la vostra esperienza?
Attendo i vostri commenti.
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