I temi d'italiano sono ancora utili?




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I temi d'italiano sono ancora utili? 


Più croce che delizia, il foglio protocollo a righe, diviso rigorosamente in due colonne, era uno dei i momenti più tosti in classe.
Titoli poco accattivanti e l'obbligo di dire la propria in un'età, l'adolescenza, dove tutto fa schifo ed è criticabile per default, rappresentavano, spesso, le due ore più complesse nei sei giorni a scuola (in quegli anni la settimana corta esisteva solo nei college americani delle serie tv).

Al tempo detestavo chi, dopo un secondo dal via, si buttava a capofitto sul foglio vomitando fiumi di parole scritte. Poi c'erano quelli che assumevano un'espressione da santone sciamanico e restavano fermi a guardare il vuoto in attesa del Nirvana (spesso senza riuscirvi). Ultimi, ma non per importanza, erano quelli come me che muovevano nervosamente il piedino, roteavano la Bic per aria e guardavano fuori dalla finestra, chiedendosi perché fosse quel titolo e non un altro.
O perché non stessero altrove. 

Questo accadeva ieri; oggi, una parte importante nel mio lavoro di potenziamento, sta proprio nella produzione del testo scritto. Rispetto al passato mi piace intensamente insegnare la scrittura e provo soddisfazione nel vedere i progressi dei miei giovani padawan... 





Sono, però, un po' perplessa, poiché a contrapporsi al mio diletto proveniente dalla Forza, c'è un'ombra che proietta tutto il suo Lato Oscuro
Attualmente i ragazzi, in linea generale, scrivono molto poiché sempre connessi a dispositivi quali tablet e smartphone (alternando con i famigerati audio), ma non producono testi.
Neanche corti come quelli dei classici biscotti della fortuna! 
I temi sono presenti poco e il più delle volte, svolgerli, dipende dal docente di turno. 
Così mi ritrovo a ripartire dalla base ripassando la procedura delle storie, argomento di quarta classe primaria, con studenti della secondaria di primo grado.
Non perché non sia stato fatto. 
No, per carità, il programma lo provede, ma per mancanza di pratica! 
Viene presentata la struttura, qualche esercizio per casa con qualche mero tentativo (spesso neanche corretto in aula) e via con il prossimo argomento. 

E così mi tocca rivedere come produrre riassunti e testi sia descrittivi che argomentativi.

"Scrivete mai temi in classe?"
Attimo di smarrimento...
"Molto poco!"


Al che mi son chiesta: "Ma è ancora importante il compito d'italiano scritto?" 


È una domanda che, negli anni, ho fatto a più persone in vari contesti: durante le riunione di classe di mio figlio, i colloqui con i genitori dei ragazzi che seguo, nei luoghi di formazione. 
Le risposte ricevute non mi convincono:
"I ragazzi scrivono lo stesso anche senza fare i temi."
"Nella comprensione del testo si allenano comunque e scrivono. "
"I temi sono ormai obsoleti."

Ritorniamo a quei tre dell'inizio, al Vomitatore di parole scritte, lo Sciamano in trance e Piedino frenetico. 
Più o meno ci possiamo ritrovare tutti in uno di loro. 
E al tempo era sì difficile scrivere, perché dovevi fare metacognizione, richiamare la procedura, fare una struttura che presentasse l'argomento, lo sviluppasse condividendo spiegazioni e pensieri per poi sigillare il tutto con una riflessione che chiudesse il cerchio. 
Tenendo conto della punteggiatura
Delle ripetizioni
Dei tempi verbali. 
DEL CONGIUNTIVO

"Ragioniere, batti?" 
"Ma che fa geometra, mi da del TU?" 
"No, batti, batti lei" 
"Ah, IL CONGIUNTIVO!" 





Ma quello che è importante, e metto al presente il verbo perché lo credo pure ora, è che scrivere richiede, innanzitutto, fare i conti con se stessi e assumersi una certa responsabilità. 
Devi esporti, rivelarti, argomentare e acquisire consapevolezza attorno a ciò che è stato scelto. 
Significa allenare il pensiero critico che, in modo particolare e durante l'adolescenza, ci aiuta a identificare chi è cosa vogliamo essere. 

Scrivere è lasciare una traccia di sé unica e irripetibile nel Mondo e in una società fatta anche di siti e applicazioni per comunicare, dove si sceglie il messaggio effimero (breve, momentaneo) per dare spazio al prossimo e cancellare i vecchi, diventa un atto di pura disobbedienza verso un pensiero di massa, le fake news e le manipolazioni. 

In questo articolo non ti ho dato indicazioni operative su come fare un tema (anche se in realtà ci sono, rileggi bene), ma ti sto dicendo che la scrittura ci dona quel tempo utile e necessario per ritrovarci in un mondo dove tutto è immediato e veloce. 

" Hermione, da quando tempo sai che sono un lupo mannaro?"
" Da quando ho fatto il tema per il professore Piton... "




Se vuoi, lasciami il tuo pensiero su questo argomento, soprattutto se la pensi diversamente e hai altro da aggiungere o dire.


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