Come gestire i compiti a casa.
Foto di public domain pictures by Pixabay
I compiti per casa: come siamo messi a confronto con le altre realtà educative europee? E con il resto del mondo?
Male, per Diana, malissimo!
Ma nel senso che, a casa, i nostri ragazzi studiano troppo poco rispetto ai loro colleghi internazionali?
No... Anzi, il contrario!
Gli ultimi dati sottolineano come i nostri alunni sgobbano quasi il triplo, ritrovandosi comunque indietro su programmazioni e contenuti.
Per un approfondimento vi lascio qui l'articolo di "Orizzonte scuola", così per aver maggiormente chiara la (triste) realtà.
Dopo la doverosa apnea su quel che sono i fatti, torniamo a noi e alla questione posta in evidenzia dal titolo: come gestire il carico dei compiti.
Non sono qui per sciorinare chissà quale "ricetta magica" per l'organizzazione del vostro lavoro didattico (lo sappiamo entrambi, caro genitore, che sei tu a smazzarti tra appunti, mappe concettuali e schemi) ma per proporre un primo passo, fondamentale, per il cambiamento.
E questo step risiede tutto in una domanda: davanti a un (sovrac)carico di compiti siete in grado di capire fino a che punto i vostri figli possono fare?
Per esempio, se per il giorno dopo ci sono da eseguire una decina di espressioni algebriche, voi sapete quante possono essere fatte in autonomia da vostro figlio? Quante, invece, necessitano di un vostro affiancamento? E fino a che esercizio l'attenzione e la concentrazione reggeranno quel tanto per allenare la sua competenza senza andare in frustrazione?
Tre espressioni? Cinque? Otto? Tutte?
Ecco, la mia esperienza mi dice che il più delle volte sarete spinti a faticare perché quegli esercizi siano eseguiti tutti anziché riflettere sui punti segnalati appena sopra, necessari per un buon percorso di ripasso e una buona acquisizione d'autonomia.
Lo sappiamo che siete votati a giungere alla fine a prescindere dal percorso (con scontri generazionali casalinghi conditi da urla).
Per poter cambiare rotta, di sicuro, bisogna cambiare mentalità: LA VOSTRA!
Non sarà la quantità nei brevissimi periodi a far acquisire abilità, bensì imparare a utilizzare le proprie risorse per il carico che, ognuno di noi, riesce in quel momento ad affrontare.
Iniziamo da qui, per i compiti a casa.
Che è già tantissimo.
Ponetevi e ponete queste domande.
Da lì COSTRUITE, insieme ai ragazzi, il percorso e lasciateli fare.
Il resto è work in progress (e serenità interiore).