Intervista a Manuela Paric', autrice self.


Benvenuto sul Il Piccolo Doge Manuela Paric'. Parlaci un po' di te.

Ciao Sylvia, 
vediamo un po'... mi chiamo Manuela e scrivo da sempre. Quando ero bambina facevo finta di saperlo fare, scarabocchiavo interi quaderni... lineette, puntini, cerchiolini: era tutto nella mia fantasia. E' un vizio che mi è rimasto e perciò mi ritrovo ad inventare storie, a costruire la realtà con le parole e a deprimermi su infide pagine bianche. Abito nell'umida padania, amo la nebbia, il sole sbiadito ed i formaggi. Quando posso migro verso il mare (come facevan le pecore) insieme a mia figlia che occupa il 100% dei miei pensieri. Ho una casa infestata da animali di vario genere: un cane nudo, un micio ciccione, un pesciolino zombie ed una larva. Sì, una larva! Sono molto disordinata ma pragmatica, mi salvo per un pelo (ben piazzato sul mio divano). Cucino: impasto, sfornello e tiro la sfoglia, mi rilassa. Che altro dire...ti invito a cena? Ti fidi?

Il tuo libro "L'enigma delle scarpe rosse" è stato auto-pubblicato su Amazon, di cosa tratta, qual è la storia?

Mi piace definirlo un racconto lungo a capitoli brevi. L’enigma delle scarpe rosse” è un “quasi-giallo” nato per caso. Un piccolo libretto d'appendice germogliato all'interno di un piedino pubblicitario di un quotidiano di provincia. Le possibilità di intervento andavano dalle 1200 alle 3000 battute a capitoletto. E’ stato un esperimento, una sfida...ma l'idea di sviluppare un intreccio avendo così tanti vincoli (anche contenutistici) mi ha allettato…ed eccolo qua. La storia se pur classica trova la sua originalità, oltre che nella sintesi, anche nelle modalità con cui viene trattato il fatto delittuoso: nessuno è in allarme, non vi è traccia di polizia e non è possibile effettuare le indagini in modo canonico. Il protagonista, Jean-Luc Mocha è un uomo qualunque, un curioso in balia delle sue intuizioni e della sua inquietudine. Insegue una sensazione e sono le emozioni che creano la vicenda. Il caffè è un elemento ricorrente all'interno della trama, per il Signor Mocha rappresenta il momento della riflessione, del manifestarsi della creatività e del pensiero divergente. Altri personaggi dalle personalità marcate animano il racconto: una coloratissima chiromante, un avvocato stanco, un clochard folle, dei giovani appassionati e delle donne sole e solitarie. Il racconto seppur auto-conclusivoè da considerarsi un prologo ad una serie di altri libri più corposi e strutturati. (Mi sono fatta prendere!) Ritroveremo perciò gli stessi protagonisti all'interno di nuovi misteri.

Cosa significa per un giovane autore poter auto-pubblicare le sue opere?

Libertà di azione e fatica. Ci si ritrova ad essere autore, editor e correttore di bozze. Ci si butta, anche sgraziatamente, nel mondo del marketing e spesso si cade. L'autore SP sta imparando ad essere "non solamente" uno scrittore: è un'ardua impresa. Personalmente è stata la semplicità con cui è possibile divulgare il proprio scritto e tenere sotto controllo le vendite a farmi optare per l'auto-pubblicazione. Quando ho venduto il mio primo libro ero eccitatissima e sconcertata allo stesso tempo...ho “pensato in maiuscolo” più o meno così: "OMMAMMMMMMAAAA ... che strano, che bello...qualcuno che non conosco sta leggendomi!" E questo è tutto per me, è la cosa importante. Per ora non si diventa ricchi auto-pubblicandosi, soprattutto in Italia...ma si può esser letti, si può diffondere un'idea. È qualcosa di grande e di importante, essenziale nei nostri tempi grigi.

Come risponde il mondo dell'editoria?

In modo purtroppo canonico. Non si è ancora aperta al nuovo, al nuovo che avanza: non è pronta per il digitale. Risponde quindi a caso, proponendo ebook mal fatti a costi esorbitanti. Si organizzerà, è chiaro, dovrà capire come rimanere se stessa e contemporaneamente diventare altro. 
Cosa significa per te scrivere?
La scrittura è incredibile: ciò che prima non esisteva improvvisamente vive, ha le sue regole ed il suo passato. Ciò che si osserva, quel che si conosce e certi avvenimenti che non ci riguardano diventano pezzi di nuovi mondi. Questo mi affascina, tremendamente. Ogni volta lo riscopro ed ogni volta ne rimango sedotta. Mi affeziono ai personaggi, li sento, li apprezzo... taluni invece, pur avendoli inventati io, mi sono anche antipatici! E' una forma tollerata di schizofrenia. Io sono quello che scrivo...ma anche no. Credo ci sia della magia nella scrittura e in tutti i processi creativi. Si viaggia ovunque, si ripercorrono strade conosciute e se ne creano di nuove e di impossibili. 

Come insegnare ai più giovani la passione per la lettura?

La lettura ha un ruolo fondamentale nella formazione di ogni individuo. Nei libri ritroviamo la vita vissuta, la storia, la morale, l'ispirazione, la liberazione. Amplifichiamo la realtà e la ricostruiamo attraverso storie di altri. Un popolo che sa leggere e che sa parlare è un popolo che può combattere per quello in cui crede, può esprimere ciò di cui ha bisogno e, soprattutto, riconoscerlo. Il linguaggio è una grande forma di potere. Io a mia figlia leggo, invento, propongo storie da sempre, da molto prima che imparasse a capirle: non ha importanza. Bisogna abituare i nostri bambini all'ascolto. Farli giocare con i libri, con le parole, stimolare la loro fantasia in modo che abbiano sempre uno sguardo curioso e critico nei confronti di ciò che li circonda. 

Progetti futuri? Altri libri in vista?

A breve uscirà una commedia teatrale, un’opera comica in due atti dal titolo “Wo Har Isch”. Qualcosa di assurdo dove peti, dottori, fantasmi e amore si mescoleranno creando una gran confusione. 
Sto inoltre terminando il secondo libro con protagonista Jean-Luc Mocha: si intitolerà "L'enigma delle anime perdute" e, pur mantenendo molte caratteristiche del primo racconto, avrà una trama maggiormente strutturata e complessa.
Invece ... ogni settimana pubblico un mini-raccontino sul mio blog, è un progetto sperimentale che mi sta appassionando: prendendo spunto da un titolo di cronaca (generico per non risultare offensivi) creo un ipotetico scenario e lo descrivo all'interno di poche battute. Li trovi qui:


Mini racconti


Ah... Nel caso tu abbia incuriosito qualcuno e questo fosse pigro quanto la sottoscritta, precisamente, dove lo troviamo il tuo libro?

Eccolo...e grazie dell'ospitalità  … ti aspetto per le 20.30, porta da bere!



Intervista pubblicata sulla Pagina Facebook del Il Piccolo Doge (aprile 2013)

Sylvia Baldessari 

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